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Escursione a Punta Cugnana | Fra le torri di San Pantaleo

Il Monte Cugnana è uno dei massicci granitici che incorniciano il borgo di San Pantaleo nella Gallura nord-orientale e la sua punta omonima, che raggiunge la quota di 660 metri, lo rende il più alto della zona di Olbia. L'escursione per la conquista di Punta Cugnana è una delle più scenografiche e impegnative fra quelle che partono da San Pantaleo ma una volta in cima tutta la fatica verrà ripagata.

Lassù è possibile ammirare gran parte della Gallura, l'arcipelago di La Maddalena fino alla Corsica, i colori della Costa Smeralda, il bianco calcare di Tavolara e di Capo Figari, il Monte Limbara all'orizzonte, il Golfo di Cugnana e l'immensa città di Olbia.

Il Monte Cugnana è noto principalmente per il suo gigantesco tafone di granito che si apre sotto Punta Scala Mpedrada (nome mal trascritto nell'IGM, è Scala Impitrata in realtà) nel quale è possibile calarsi in corda doppia. La Conca Manna, anche chiamato La bocca del Pescecane, nome di battesimo della via di arrampicata aperta nel 1978 da Franco Ceppi, Mariangela Fontana e Ivo Mozzanica, è considerato uno dei tafoni granitici più grandi d'Europa.

Oltre alle tre vie di arrampicata presenti sulle pareti del Monte Cugnana (Sentiero Mohawk 2020, Territorio Comanche 1999, La bocca del Pescecane 1978) e oltre all'unica e spettacolare via di abseiling di Scala Mpedrada, ci sono diversi percorsi escursionistici che portano fin sopra le punte di Cugnana e quello che parte da San Pantaleo è certamente il più divertente e impressionante.

Fra i graniti del Monte CugnanaFra i graniti del Monte Cugnana

Fra una distesa di macchia impenetrabile di cisto, erica, corbezzolo e ginestra, rigogliosi boschi di querce e ulivi, tafoni, pietraie e pareti imponenti l'escursione verso Punta Cugnana somiglia alla conquista di una vetta inviolata e vergine.

Il sentiero battuto che seguiamo nel primo tratto è lo stesso che porta allo Stazzo Li Pinnitteddi, sotto Cugnana, tutto in salita, o quasi, dallo Stazzo Manzoni: attraversiamo boschi fitti e sentieri stretti nella bassa macchia mediterranea illuminati dal sole, incontriamo di tanto in tanto le aie dei carbonai (Piazza di Chea in gallurese) e man mano che saliamo, i panorami che si aprono davanti agli occhi diventano via via mozzafiato: le sculture di granito scolpite dal vento son ciò che colpisce di più l'escursionista ma anche me che questi posti li conosco bene.

L’erosione ha modellato sul granito un paesaggio spettacolare, unico in Europa, dovresti vederlo di persona!

Finito il sentiero battuto proseguiamo, meglio dire ci avventuriamo, in un canalone che noi chiamiamo scala, questa in particolare è la Scala di Lu Celvu, proprio accanto alle pareti di Punta Scala Mpedrada, e seguendo gli omini di pietra (quando presenti) alternando salite ripide a vere e proprie arrampicate e a stretti scenografici passaggi fra rocce spaccate dal tempo, arriviamo quasi sulla cima, la croce incastonata nel granito di Punta Cugnana davanti ai nostri occhi ci guida nell'ultimo tratto nel quale il sentiero sparisce nuovamente e lascia spazio a stretti cunicoli fra i graniti.

Difficile da conquistare, si fa desiderare ad ogni passo, accompagnati solo dagli stormi di piccioni selvatici che ci volano su, ci avviciniamo impazienti e smaniosi alla vetta.

La croce di Punta CugnanaLa croce di Punta Cugnana

E poi finalmente eccoci a quota 660 metri.

Ai nostri piedi la Gallura, bella come non mai.

Qualche centinaio di metri più in basso Punta di Lu Lurisincu (545 m), anch'essa celebre per una via di abseiling, la Contra di Li Mandri a 532 metri, la catena granitica che protegge San Pantaleo e il pugno di tetti aranciati che paiono così lontani da lassù.

E poi il mare, immenso. Azzurro, blu, sprazzi di smeraldo.

E anche il Golfo di Cugnana, uno specchio dove le nuvole si riflettono vanitose, dove le foci del Rio La Conciaredda e del Rio Maronzu disegnano ghirigori di sabbia e acqua.

Siamo davanti al Golfo di Cugnana, oggi noto stabulario naturale che permette di depurare a mare le celebri cozze di Olbia, proprio sopra la Ria di Cugnana, ritagliata tra il promontorio di Rudalza e i Monti di Cugnana, sezione terminale di una antica valle incisa dall’erosione fluviale e invasa dalle acque del mare. La Sardegna proprio come la Galizia e la Bretagna.

L'escursione a Punta Cugnana è classificata, secondo la scala di difficoltà adottata dal Club Alpino Italiano, EE (Escursionisti Esperti). Si tratta di un itinerario non ben segnalato che richiede una buona capacità di muoversi sui vari terreni di montagna. Si snoda infatti su terreno impervio e scosceso, con pendii ripidi e scivolosi, pietraie e pareti superabili senza l’uso di attrezzatura alpinistica. E' necessaria una buona esperienza di montagna, fermezza di piede e una buona preparazione fisica. Occorre inoltre avere un equipaggiamento ed attrezzatura adeguati, oltre ad un buon senso d’orientamento. Il mio consiglio è di NON andare senza una guida o una traccia da seguire, perdersi è molto facile.

L'escursione a Punta Cugnana dura circa 5 ore e ha un dislivello di 500 metri sia in positivo che in negativo. Ma ogni passo vale tutta la fatica! 

L'escursione a Punta Cugnana è prenotabile tutto l'anno. Se vuoi che ti accompagni, chiamami o scrivimi su whatsapp al +393467907028

Buoni passi :)

Erica Costa
Guida Ambientale Escursionistica associata AIGAE
Numero iscrizione Registro Italiano Guide Ambientali Escursionistiche SA568

Chiamami o scrivimi su whatsapp al +393467907028

Tags: trekking, sanpantaleo

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