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Monte Tuttavista - Il gigante bianco vestito di verde

Nel cuore della Baronia, in provincia di Nuoro, nella parte centro-orientale della Sardegna, un silenzioso gigante di calcare vestito di verde si erge solitario nel mezzo di una immensa vallata incuneata fra i giochi geologici di quella che fu, durante il Medioevo, la parte meridionale del Giudicato di Gallura e offre, dall’alto della sua cima, uno sconfinato panorama su mezza Sardegna: è il Monte Tuttavista.

Galtellì, Loculi, Irgoli, Onifai e Orosei, i paesi che lo circondano e si adagiano ai suoi piedi, i suoi fianchi sono delimitati dalla valle alluvionale del fiume Cedrino, quinto fiume più lungo della Sardegna che nasce dal Gennargentu e si snoda per circa 80 km, attraversando nel tratto finale la pianura delle Baronie per poi sfociare nel Golfo di Orosei.

Raggiunta la cima più alta del Tuttavista a 806 m slm, si gode di un panorama a 360 gradi sul territorio circostante: su Punta Tului (917 s.l.m.), Monte Bardia (882 s.l.m.) e Monte Irveri che dominano Cala Gonone e Dorgali, sui monti di Orune e lo stesso paesello, sul candido Corrasi e l'ingresso nella Valle di Lanaitto, sul chilometrico Montalbo, sul granitico Monte Senes (862 s.l.m)  di Irgoli, lungo la costa sin oltre a Bidderosa e Bérchida. 

Sulla vetta del Monte TuttavistaSulla vetta del Monte Tuttavista

Ma non solo una volta in cima si gode di una vista mozzafiato, durante tutto il cammino infatti, dal centro di Galtellì verso la cima del Monte Tuttavista, si assiste ad un crescendo di colorate scenografie man mano più grandiose al variare dell'altitudine. Nella spianata verde spiccano le rovine del Castello di Pontes in bilico su un promontorio calcareo di 175 m costruito dai giudici di Gallura nel XI secolo per difendere il confine meridionale del Giudicato di Gallura.

La leggenda - ci racconta Grazia Deledda - circonda quelle meste rovine con un cerchio magico di credenze strane, fra cui la principale è che l'ultimo Barone, ovvero lo spirito suo, vegli giorno e notte sugli avanzi del castello, in guardia dei suoi tesori nascosti. Di giorno è invisibile, ma nella notte, sia calma o procellosa, chi si azzarda a visitare le rovine vede il Barone passeggiare lentamente, intorno intorno, vagando per i roveti e i massi, o lungo le nere muraglie, ricordando i giorni fastosi della sua esistenza.

Castello di Pontes - GaltellìCastello di Pontes - Galtellì

Se la promessa di panorami mozzafiato non appagasse già l'escursionista che ha l'idea di incamminarsi sui suoi ripidi sentieri, vengono in aiuto i fenomeni carsici che hanno dato vita a suggestive erosioni sul Monte Tuttavista: la più spettacolare e nota  si trova ad un’altezza di 636 metri: è Sa Petra Istampata (la pietra bucata), una gigantesca parete alta 40 metri con un foro circolare nella sua parte superiore che troviamo nel settore meridionale del Monte e visibile anche da grandi distanze vista la sua imponenza che la inserisce di diritto tra le emergenze geologiche riconosciute e tutelate come Monumento Naturale della Sardegna.

Sa Petra Istampata - Monte TuttavistaSa Petra Istampata - Monte Tuttavista

Ma la bellezza dei paesaggi attraversati fra lecci, ginepri, corbezzoli e olivastri, i panorami sconfinati che accompagnano il percorso e la sorpresa, passo dopo passo, dei giochi millenari di acqua, vento e roccia non sono le uniche ragioni per scoprire una delle tappe del chilometrico Sentiero Italia - CAI (tappa SI Z11 Galtelli – Orosei) che attraversa proprio il Tuttavista.

Sulla sua cima è issata una maestosa statua bronzea, il Cristo ”De Los Milagros”, opera dell’artista spagnolo Pedro Angel Terron Manrique, riproduzione del miracoloso Cristo ligneo custodito nella chiesa del Santissimo Crocifisso di Galtellì, meta di pellegrinaggi lungo un cammino che scala le pendici del monte partendo dal paese che ispirò Grazia Deledda, ambientando proprio a Galtellì il suo ‘Canne al Vento’.

I miracoli e gli altri segni prodigiosi attribuiti al Cristo Crocifisso di Galtellì non sono frutto di una semplice tradizione orale ma di atti autenticati nei secoli da ben cinque notai; questo fatto rende tali eventi miracolosi unici al mondo. I miracoli del Cristo non sono avvenuti in una unica occasione, ma si sono ripetuti nel tempo e continuano a ripetersi tuttora. Vi sono testimonianze storiche di segni prodigiosi già nel 1550, ma è dal 1612 che i fatti miracolosi furono iniziati ad essere documentati e trascritti negli atti Ufficiali con testimonianze dirette e oculari di centinaia di persone.

Cristo de Los Milagros - Monte TuttavistaCristo de Los Milagros - Monte Tuttavista

Quella sul Monte Tuttavista è un’escursione dalla straordinaria valenza storica e dall’immensa bellezza naturalistica. Un trek dal grande impatto nel cuore e nella mente dei credenti e di profonda riflessione nei non credenti e, soprattutto, un modo per conoscere una Sardegna diversa, meno nota ai turisti e un viaggio identitario per chi nell’Isola ci è nato.

Io ho camminato per quasi 16 km sul Tuttavista e non ho smesso di meravigliarmi ad un solo passo e non solo con gli occhi.

Se vuoi tentare la conquista di questo solitario massiccio ecco la mia traccia (aprila cliccando qui).

Traccia Monte TuttavistaTraccia Monte Tuttavista

Io sono partita dalla Chiesa del Santissimo Crocifisso di Galtellì e ho seguito il sentiero n. 200 (Sentiero Italia - CAI SI Z11 Galtelli – Orosei) fino alla vetta (806 m) per poi spostarmi sulla cima più bassa dove si trova la statua del Cristo de Los Milagros.

L'andata è tutta in salita. Una salita, nell'ultimo tratto davvero molto impegnativa, che dura circa 2 ore. Ma il Tuttavista vale tutta la fatica quindi te lo stra-consiglio! 

Dopo aver pranzato nell'area pic nic in località Sa Cuilaria de Imbillu all'ombra di un fresco bosco di lecci ho poi seguito la strada asfaltata tutta in discesa (8 km) che porta fino a Galtellì, utilizzata dai fedeli per il pellegrinaggio dal paese al Cristo Crocifisso. 

Galtellì infatti insieme a Laconi, Gesturi, Orgosolo, Dorgali e Luogosanto è parte della rete "Turismo Identitario, Culturale e Religioso" nata per valorizzare la valenza spirituale e religiosa dei territori che si muove sulle tracce delle principali figure spirituali dell’Isola. Non solo cammini intrisi di spiritualità ma anche percorsi di interesse storico, culturale e naturalistico.

Lungo il tragitto tutto curve verso Galtellì troverai l'entrata al sentiero per ammirare Sa Petra Istampata, poi potrai rimetterti in cammino verso il paese dove arriverai, con passo deciso, in circa un'ora e mezza.

E adesso non mi resta che augurarti buoni passi sul Tuttavista :)

[Grazie a Marzia Gallus, all'Infopoint Galtellì e al Comune Galtelli per l’invito alla prima edizione dell’evento “Noi camminiamo in Sardegna”, promosso da RAS - Regione Autonoma della Sardegna, Fondazione Destinazioni Pellegrinaggio in Sardegna in collaborazione con la Conferenza Episcopale Sarda, Terre di mezzo Editore , Camera di Commercio di NU-CA-OR.]

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