COSA FARE A TURRI - Fra zafferano, ulivi secolari e tulipani
I social network a volte diventano la fortuna di un'attività, di una località, di un borgo, per questo so per certo che se ti chiedessi "conosci Turri?" mi risponderesti "sì, il paese dei tulipani!". Ma so anche che alla seconda domanda che ti farei, probabilmente ti troveresti in difficoltà nel darmi una risposta: cosa fare a Turri, oltre a sentirti come in Olanda fra aprile e maggio?
La risposta ce l'ho io, mettiamoci comodi.
DOVE SI TROVA TURRI?
Partiamo da qui. Il piccolo borgo di Turri si trova, da diversi millenni or sono, nel cuore della sub-regione centro-meridionale della Sardegna chiamata Marmilla che prende il nome dalla vistosa collina, slanciata e solitaria, a forma di seno femminile che le sta al centro, nelle vicinanze di Las Plassas nonché dal territorio pianeggiante intervallato da dolci colline che da sempre lo contraddistingue. Il toponimo derivante dal latino significa appunto «mammella» (Massimo Pittau - Toponimi della Sardegna Meridionale).
La Marmilla è quella zona della Sardegna che conta, nel suo territorio ondulato dalle cinquanta sfumature di verde, il villaggio nuragico Su Nuraxi di Barumini, Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, per farti capire che già questo vale un viaggio in Marmilla.
Marmilla - Las Plassas
La Marmilla è delimitata a sud dal Campidano, la pianura più vasta e importante della Sardegna, a nord-ovest dal Monte Arci, il massiccio vulcanico che nasconde nelle sue viscere il più grande giacimento di ossidiana in Sardegna, a nord dalla Giara di Gesturi, l'unico posto dove ancora si trova libero e selvaggio il cavallino della Giara, razza endemica della Sardegna, a est dal Flumini Mannu, principale corso d’acqua della parte meridionale dell'Isola nonché quarto fiume di tutta la regione.
La posizione geografica di Turri è quindi felice da tempo immemore.
QUANDO ANDARE A TURRI?
Ti diranno che la sua posizione felice è stata minata, negli ultimi decenni, da un problema comune a tutte le zone interne seppur meravigliose della Sardegna, lo spopolamento. Ed è vero.
Ma in Marmilla il problema dello spopolamento lo hanno preso subito di petto: è stato il primo territorio ad aver avviato politiche coordinate di potenziamento dei servizi culturali, ad aver creato una rete di musei e ad aver valorizzato i parchi archeologici per garantire reali opportunità di crescita e di lavoro a chi ci vive e per offrire più servizi sia ai residenti che a turisti e viaggiatori.
Su Nuraxi di Barumini
A Turri puoi andarci in qualsiasi periodo dell'anno, certo è che scegliendo un periodo rispetto ad un altro, avrai una visuale nuova e diversa di Turri e del suo territorio.
Puoi andare a Turri durante alcune delle più celebri feste religiose: il 20 Gennaio per San Sebastiano, Santo Patrono di Turri, e assistere alla processione e alla benedizione e accensione del falò scoprendo così una tradizione antica e comune a quasi tutta la Sardegna. Oppure puoi andarci il 17 Maggio per Sant'Isidoro e prendere parte alla processione accompagnata dai trattori per la benedizione dei campi. O ancora il 22 Luglio in occasione delle celebrazioni per Santa Maria Maddalena durante la quale la processione è accompagnata da cavalli.
Puoi andare a Turri il primo weekend di luglio per la Festa Regionale della Mietitura e Trebbiatura del Grano, rievocazione storica dell’antico mestiere della mietitura volta al recupero del patrimonio etnico-culturale, e immergerti personalmente in un'epoca così lontana ma, allo stesso tempo, così vicina.
Tulipani in Sardegna
Puoi andare a Turri per il Festival Le Strade dello Zafferano di Sardegna DOP di norma a novembre durante la raccolta dell'oro rosso, quest'anno eccezionalmente domenica 3 aprile. La Sardegna è la principale regione d’Italia per coltivazione e produzione dello zafferano e il nucleo storico e produttivo è concentrato proprio nei comuni di Turri, San Gavino Monreale e Villanovafranca. Durante la manifestazione il paese si tinge di viola, lo zafferano è il protagonista indiscusso nella cucina, nei convegni, nei laboratori multisensoriali e nelle attività per grandi e piccoli, nella fiera mercato di prodotti agro alimentari e artigianali locali.
SCOPRI IL PROGRAMMA DELLA RASSEGNA STRADE DELLO ZAFFERANO DI SARDEGNA DOP 2022
Puoi andare a Turri in occasione di Tulipani in Sardegna, diventato ormai un evento imperdibile per tutti gli amanti della fotografia, una gara a chi condivide sui social la foto più bella in mezzo al grande parco “Beranu Froriu” di Michele Galitzia. Oltre 350mila tulipani in mezzo a 450 varietà di fiori, da marzo a fine aprile circa, ti catapulteranno nella copia sarda del Keukenhof, non lontano da Amsterdam, il parco di fiori più noto e più grande del mondo. Uno spettacolo al cardiopalma per chi ha un debole per i fiori e, soprattutto, per i tulipani.
Oppure puoi andare a Turri in un giorno qualunque e goderti in pace l'immensa bellezza che racconta silenzioso a chi si spinge fin laggiù.
COSA VEDERE A TURRI
Una volta a Turri, raggiungi la località denominata "Molinu" e troverai il Parco degli Ulivi Secolari, è qui la più grande concentrazione di ulivi secolari di tutta la Sardegna. Duecento arzilli centenari in due ettari di terra.
La particolarità, oltre alla loro imponenza, è che sono marcati con le iniziali dei proprietari che però non coincidono con i proprietari dei terreni. La tradizione racconta che sono stati i Pisani ad accordare, nel Duecento, in tutta la Marmilla, ai sardi che avessero innestato e curato gli olivastri, la proprietà degli ulivi sviluppatesi dall’innesto, tradizione questa che si mantiene ancora oggi.
Olivastri al Parco Beranu Froriu
Una visita al centro storico di Turri sarà poi d'obbligo per immergerti nella tipicità unica dell'architettura che si differenzia dal resto della Sardegna. Passeggiando per Turri ti troverai davanti a diversi imponenti ed eleganti portali di legno, gli ingressi delle Case Campidanesi, costruzioni tipiche del sud Sardegna e di alcuni paesi situati nella zona del campidano appunto.
Le Case Campidanesi, costruite in ladiri, i mattoni crudi di terra argillosa e paglia che si usavano fino a qualche decennio fa, pare risalgano al VIII secolo d.C. e subirono nei secoli l'influenza spagnola, sono infatti molto simili alle "haciende” coloniche dell'America Latina. Tipiche costruzioni delle zone ad agricoltura cerealicola, erano le case dei contadini, dove la vita si fondeva con l’attività lavorativa, delle piccole fattorie dentro il paese insomma.
Le Case Campidanesi sono note anche come "casa a corte", la proprietà è interamente circondata da un alto muro e gli elementi architettonici caratteristici sono il grande portale ad arco all'ingresso, il loggiato, meglio noto come "sa lolla", il grande cortile interno dove solitamente c’era la stalla, la cantina, il cortile e il pozzo e, ovviamente, la casa dove originariamente c’era solo la cucina e la stanza da letto.
I più antichi portali di Turri risalgono all’Ottocento e credimi se ti dico che ti incanterai davanti ad ognuno di questi.
Raggiungendo la Casa Museo dell’Arte Contadina, databile alla seconda metà del XIX, centro delle manifestazioni più importanti del paese, potrai capire meglio la geniale disposizione di ogni elemento architettonico delle Case Campidanesi.
I Portali di Turri
Durante la tua passeggiata dentro il centro di Turri ti imbatterai anche nella seicentesca chiesa parrocchiale dedicata a San Sebastiano e subito dopo nel Monte Granatico, vera e propria ”banca del grano”, istituto di prestito del grano con l'obbligo della restituzione dopo il raccolto, predecessore proprio del Banco di Sardegna.
Diversi sono i pozzi pubblici che incontrerai passeggiando per Turri in cui le massaie attingevano l’acqua e lavavano i panni e, a proposito di acqua, credo non passerà inosservata durante la tua passeggiata la stretta e suggestiva stradina S'Arrieddu che passa proprio sotto uno strano ponte (Su Ponti) che arriva in Piazza Martiri.
Cosa c'entra con l'acqua? Quando, alla fine dell’Ottocento, fu progettata e costruita l’attuale Corso Vittorio Emanuele, per superare il rio che attraversava il centro del paese, fu costruito un ponte. All’epoca il piccolo rio, S’Arrieddu, trasportava le acque piovane, che, provenienti dalla campagna, allagavano uno dei rioni del paese che attraversava, raggiungevano l’attuale Piazza Martiri per poi uscire fuori dal paese. Il corso che faceva l'acqua è oggi quella viuzza lastricata.
Una volta in Piazza Martiri a colpirti saranno quattro bombe (vere) incastonate nel Monumento ai Caduti realizzato nel 1949.
E così di colpo torni indietro nel tempo, quella visuale ti trasporta in altre epoche come se avesse premuto sul tasto rewind.
Zafferano di Sardegna DOP
Al 1946 quando Turri ottenne definitivamente la sua autonomia, al 1700 quando a Turri pare ci fosse una prigione spagnola della quale resta traccia nella denominazione di una delle piazze del paese, ancor oggi detta Pratza de Presoni, al Medioevo quando apparteneva al Giudicato di Arborea e alla Curatoria di Marmilla, al periodo bizantino di cui resta memoria nella denominazione di alcuni bixinaus (rioni) e nelle feste religiose dedicate a Santi di provenienza orientale quali Santa Maria Maddalena, S. Daniele e S. Elia della cui chiesa resta il piccolo e suggestivo cimitero monumentale, fino ad arrivare a quando la Sardegna entrò nella sfera d'influenza romana a partire dal 238 a.C., è durante questo periodo che la storia fa risalire il primo insediamento rurale di Turri anche se il suo nome, forse, fa riferimento a un nuraghe (torre) presso cui il villaggio è sorto.
Ad ogni modo, Turri ha una storia vecchissima, sorge in una zona spettacolare, ha tradizioni antiche, ha poco più di 400 abitanti dai quali apprendere lezioni preziose, è profumo intenso di zafferano, è verde che diventa giallo, è bellissimi, coloratissimi, grandissimi tulipani ma non è solo questo, potreste però partire da quei bellissimi, coloratissimi, grandissimi tulipani per scoprire cosa fare a Turri, come ho fatto io.
DOVE MANGIARE E DORMIRE A TURRI
Turri è un piccolo borgo, ma piccolo davvero e i suoi servizi si stanno piano piano sviluppando. Quindi se decidi di andare e trattenerti qualche giorno, dai un colpo di telefono in anticipo all'Agriturismo "Su Massaiu" in Località Coarvigu a Turri (0783 95339). Sul mangiare, garantisco io!
La Fregola Sarda
COSA FARE NEI DINTORNI DI TURRI
Per organizzarti al meglio ti do qualche consiglio in più per il tuo viaggio in Marmilla. Nel raggio di 10/20 km da Turri infatti trovi:
- La Reggia nuragica “Su Nuraxi”, “Casa Zapata” e “Su Nuraxi ‘e Cresia” a Barumini
- Vicino a Tuili il parco tematico Sardegna in Miniatura a cui si sono aggiunti il Parco dei Dinosauri e dell’Era glaciale, il Parco Natura ed i grandi acquari, il Parco Astronomico con il Museo dell’Astronomia ed il Planetario, non ultimo il Parco Nuragico con la riproduzione di un vero villaggio nuragico abitato.
- Il colle e il castello medievale di Las Plassas
- Il Museo Multimediale Turcus e Morus, a Gonnostramatza, racconta un millennio di incursioni barbaresche in Sardegna
- A Siddi “Casa Steri”, la tomba di giganti “Sa Dom’e s’Orku”, Nuraghe “Sa Fogaia”, il museo Ornitologico della Sardegna, unico nell'Isola, dove troverai una esposizione di circa 300 esemplari tutti riscontrabili nella nostra regione per lo più regolarmente.
- Il Museo Naturalistico del Territorio “G. Pusceddu” (Sa Corona Arrubia), il museo naturalistico più importante della Sardegna.
- Le tombe di giganti di “Serra sa Caudeba” a Collinas
- Il Nuraghe “Genna Maria” e Museo Archeologico a Villanovaforru
- La tomba di giganti “Su Quaddu de Nixias” a Lunamatrona
- La Giara con i cavallini selvatici per escursioni naturalistiche adatte a tutta la famiglia
- Le Terme “Santa Maria Acquas” e il Museo Archeologico di Sardara
- Il Castello medievale e il “Museo Etnografico dei Padri Cappuccini” a Sanluri
- L'immenso Monte Arci per escursioni e passeggiate
E ora non mi resta che augurarti buon viaggio in Marmilla, alla scoperta di Turri, paese dello zafferano, degli ulivi secolari e dei tulipani.
Turri - Passeggiando in centro
Tags: turri