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Matera, la Città dei Sassi - cosa visitare in due giorni

Programmare una deviazione a Matera, in Basilicata, durante il mio road trip pugliese e, soprattutto, far sì che fosse la prima tappa appena scesa dall'aereo a Bari è stata la miglior scelta possibile!

Avevo letto di tutto di questa città, come sempre, non mi sarei fatta trovare impreparata una volta arrivata lì. Eppure... Vederla per la prima volta mi ha fatto dimenticare tutto quello che nelle settimane precedenti avevo con cura "studiato"!

Passeggiando per le sue vie di pietra mi ha colpito una signora che discuteva animatamente con il marito circa il fatto che "di questi posti, come di tutto il mondo, non bisogna informarsi troppo, bisogna lasciare che le città o i viaggi in generale ci sorprendano, altrimenti che gusto c'è a saper già tutto?"

Matera, per quanto si possa sbirciare tra le foto sul web, leggere mille recensioni e informarsi sugli importanti aspetti storici, stupisce, ti fa emozionare, non te l'aspetti perchè è qualcosa di tremendamente strano e dannatamente affascinante. Ricontrollando i dati contenuti nella mia memoria, credo che questa sia la prima volta che una città mi faccia questo effetto tanto da farmi stravolgere i piani di viaggio (sempre calcolati nel più piccolo particolare fino all'ultimo minuto!).

Due giorni ed una notte a Matera però non mi son bastati, ragion per cui spero di tornare presto! Magari quando qualcuno si degnerà a fornire all'unico capoluogo di provincia italiano rimasto senza, una stazione non fatiscente e magari funzionante, nell'unica regione senza aeroporti! Preciso che i Sassi di Matera son stati riconosciuti dall'UNESCO nel 1993 Patrimonio dell'Umanità e, nel 2014, Matera è stata designata Capitale della Cultura 2019. Penso basti per far avere alla città una stazione ferroviaria e far così arrivare orde di turisti!

Fatta questa doverosa polemica (suggerita dai gentili materani conosciuti durante la mia breve sosta), non Vi annoierò con "le 5 cose da fare" o i più classici "10 consigli per visitarla al meglio", questa volta mi manca la "presunzione" perchè so di aver lasciato tante cose e allora scelgo di raccontarVi la mia Matera, attraverso ciò che ho provato al cospetto di questo strabiliante pezzo d'Italia.

Fotografarla è stato (per me) difficilissimo. Passeggiavo, scattavo, riguardavo il display della Canon e "no, non ci siamo". E così son tornata a casa con 0 scatti riusciti su non so quanti realizzati. Ma, sinceramente, per questa volta non mi importa, l'anima della città me la son portata a casa dentro al cuore. I Sassi son sfuggenti, tolgono il fiato alla vista ma poi attraverso quel terzo occhio quel fiato ritorna (assieme ad un'espressione di sconforto!). E' bella da far paura, la notte sembra un presepe, ha degli angoli vecchissimi arricchiti da porticine colorate e il tempo sospeso nel centro storico riprende il suo veloce scorrere nel centro moderno. L'aspetto eccezionale è però la perfetta integrazione con la natura, dalla quale essa nasce e dipende, natura nella quale continua a fondersi tuttora seguendo la sua memoria millenaria.

Matera sorge su di un promontorio, anticamente abbastanza inespugnabile, a ridosso della Gravina di Matera, una profonda gola che divide il territorio in due e nel quale passa il fiume omonimo: gli edifici sembrano la naturale continuazione del gigantesco banco calcarenitico sul quale poggiano ed è tutto un pullulare di grotte, case-grotta (l'abitazione tipica), vicoli di pietra, chiese incavate, costruzioni addossate, a formare un complicato labirinto, ad un primo sguardo, disordinato e confuso. Sebbene i piccoli cartelli "itinerario turistico" evitino di far perdere i turisti, io mi son persa non so bene quante volte tra il Sasso Barisano, la Civita e il Sasso Caveoso, i rioni del centro storico, cuore dell'antica città di Matera, strada poi ritrovata grazie alla mia memoria di ferro (leggi: grazie a GoogleMaps!). Sebbene la trama urbanistica dei Sassi possa sembrare poco chiara se non del tutto incomprensibile, essi sono il più antico e meglio conservato esempio di bio-architettura al mondo! Per la propria sopravvivenza, essendo a 150 metri sopra il livello del torrente, fin dai primi insediamenti (e parliamo del Neolitico) gli abitanti impiegarono le loro forze e tutto il loro ingegno per scavare cisterne e palombari studiando sistemi di canalizzazione delle acque all'avanguardia. Il sistema urbanistico ruota intorno a ciò e solo dopo che si conosce come sono andate realmente le cose allora quel disastro iniziale che ci si prospetta davanti diventa il più perspicace capolavoro di ingegneria idraulica ed edile.

Oltre a questo, Matera colpisce per la varietà stilistica, strettamente legata alla sua lunga storia, che presenta sia da un lato all'altro della città che da una parte all'altra del territorio circostante. I palazzi moderni, le spaziose piazze, le chiese medioevali, l'elegante Cattedrale coesistono con le grotte abitate fin dall'età del bronzo, le chiese rupestri decorate con affreschi bizantini che puntellano il Parco della Murgia Materana, le architetture ipogee e, ancora, le cisterne ora interessanti siti visitabili (come il Palombaro Lungo). I Sassi convivono pacificamente con la città contemporanea, tra di loro complementari. Passeggiando per Matera il profumo di storia inebria le menti e ciò che più mi ha colpito è stato il volli, sempre volli, fortissimamente volli dei cittadini di Matera: rendere eterna l'anima rocciosa della città che, millennio dopo millennio e nonostante il decadimento negli anni sessanta del secolo scorso, dona un profondo valore a questa magnifica terra.

La notte trascorsa alle spalle dei Sassi (nel grazioso B&B Terra Lucana che consiglio a tutti per la gentilezza di Emanuela, la proprietaria, per la cura dei dettagli nell'arredamento e per la bontà della colazione servita!) dopo una giornata di meraviglia, è stata adrenalinica: non vedevo l'ora di svegliarmi per ricominciare a girare in quei vicoli insidiosi e rivedere quei panorami incredibili e, soprattutto, non vedevo l'ora di attraversare il Ponte Tibetano che unisce i due promontori separati dalla forra della Gravina. Continuavo a pensare a come sarebbe stata la vista dal pianoro di Murgia Timone che, nel film The Passion di Mel Gibson (qui girato), è stata la perfetta quinta naturale della scena della Crocifissione. Mi venivano in mente le mille cose appena viste, quelle che avrei visto di lì a poche ore e non stavo più nella pelle!

L'altopiano del Parco della Murgia Materana (anch'esso Patrimonio dell'Umanità UNESCO) che sorge proprio davanti alla città è la sua immagine riflessa, e colpisce tanto quanto i Sassi. Una montagna calcarea dove grotte (che sembrano naturali) si alternano a monumentali giochi rocciosi, sentieri ripidi e tortuosi (ma facilmente superabili), verdissima macchia mediterranea, panorami sconfinati e centinaia di chiese rupestri, impreziosite da affreschi ed incisioni. Insomma, il paradiso per un'amante del trekking come me! La città vista da lassù diventa pura suggestione e diversi quarti d'ora li ho trascorsi proprio seduta sulle rocce (leggi: sdraiata mezza morta) ad ammirare quella che il secondo giorno non era più una stramberia architettonica ma uno splendido gioiello.

(Assolutamente consigliata la visita delle chiese rupestri e alla casa grotta, qualcosa di pazzesco!)

La tanta fatica di due giorni è stata degnamente ricompensata dai piatti della cucina materana a partire dal pane, con marchio IGP, che qui si dice sia il più buono di tutta la Basilicata (e, confermo, ha un gusto veramente squisito!). Sempre in prima fila quando si tratta di mangiare, momento fondamentale di un viaggio, mi sono imbattuta in un ristorantino delizioso che già dal nome mi aveva conquistato: Il Mare nei Sassi. La gentile accoglienza del personale è sublimata dalla prelibatezza dei piatti dalla bella presentazione. La cicerchia in assoluto il piatto che ho preferito, un legume che in questa zona ha forti radici storiche e rappresenta una vera e propria tradizione. Il sapore è un mix di fave e ceci e gustata con il pane è buonissima! Altro piatto che mi è piaciuto, i cavatelli con peperone crusco, altro alimento tipico della regione. Peperone dolce e rosso che diviene croccante attraverso lo shock termico che subisce per poter essere conservato: viene fatto friggere per pochi secondi e messo subito in freezer. Faccio mea culpa: non ho avuto modo di assaggiare i dolci! Ragion per cui tornerò presto (tra le altre tante ragioni eh...che pensate?). 

Torno da Matera completamente in estasi, di posti belli ne è pieno il mondo così come ne è piena la mia testa, ma di città così magnetiche che ti lasciano piacevolmente disorientata ce ne sono, credo, molto poche e la magica Città dei Sassi è una di queste!

Tags: matera, basilicata, cosafare

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