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Visitare Amsterdam a novembre

Cosa mi ricordo in assoluto di Amsterdam? Le biciclette! Numerose, infinite direi, strombazzanti per di più! Lì non hai paura di essere investito dalle macchine, no! Dalle biciclette!

Ronzano in ogni direzione, sui marciapiedi, sui ponti, sulle strade; devi essere pronto al primo trillo a buttarti speranzoso dalla parte giusta per non esserne preso in pieno! Scattanti, briose danno alla città freschezza e vitalità anche in pieno inverno.

Ciò che porterò sempre nel cuore sono i canali e i loro riflessi. Considerata la Venezia del Nord, Amsterdam nasce su una vecchia diga sul fiume Amstel, e la geometria perfetta degli intrecci di canali e piccoli ponti è straordinaria. Quell’acqua così scura è come una tela dove la luce dipinge i contorni degli esclusivi edifici del XVII secolo, con le loro forme stranamente affusolate, dai frontoni densi di decori e dai colori vivaci, tutti curati in ogni singolo dettaglio e mai uguali l’un l’altro.

Ma c’è stato anche un aspetto negativo: MAI andarci in autunno/inverno. MAI. Essendo sull’acqua l’umidità è alle stelle e la nebbia che si crea è davvero insopportabile, presente 24 ore su 24! L’effetto sulle foto è diventato quasi romantico: edifici sbiaditi, canali tagliati, biciclette fantasma, persone invisibili.

L’aspetto che non dimenticherò mai è la superficialità del quartiere a luci rosse. Scioccante osservare delle ragazze semi nude rinchiuse in piccoli stanzini, ben esposte dagli ingressi a vetrate. Spudoratamente inguardabili nel loro atteggiarsi al tuo passaggio, mentre con gli occhi ti avevano già consumato. Nessun pregiudizio. E per quanto possa essere loro libera scelta, e sebbene sia legale, rimango dell’idea che siamo nel XXI secolo. E questa è roba da Medioevo! Ma leggiamola come forma di emancipazione.

L’emozione più grande è stata camminare sul pavimento ligneo bagnato, ormai più di 65 anni fa, dalle lacrime di una ragazzina innocente e ingenua: Anne Frank. La sua casa, ora museo, conserva l’atmosfera di quegli anni, quella libreria che si apriva ad un passaggio segreto, quelle foto sulle pareti; senti di lottare per capire l’orrore che per lei, la sua famiglia e per i 6 milioni e più di persone, segnò la fine. Ti ritrovi a vagare per casa sua cercando di capire PERCHE’ è successo. E ti rendi conto che questi 67 anni e più non sono poi così lontani. Visita imperdibile.

Ed, infine, non sarei mai rientrata a casa senza aver visto da vicino un mulino a vento! Ho un amore sconfinato per questi giganti dalle pale rotanti che son stati fondamentali per l’uomo, imponenti simboli dell’Olanda. Il De Gooyer è maestoso, ha forma ottagonale ed è assolutamente perfetto, uno tra gli 8 mulini presenti in città. Peccato per la nebbia che mi ha impedito di scattare una foto decente!

Ma Amsterdam è anche Piazza Dam con il meraviglioso Palazzo Reale; è il sensazionale Museo Van Gogh; è i coffee shop assaliti a tutte le ore; è l’immenso e sempre verde Vondelpark; è l’architettura gotica delle Oude Kerk e Wester Kerk. Amsterdam è soprattutto divertimento, è Leidseplein, piazza dello spasso per i giovani; Amsterdam è fiumi di birra e bella gente; è leggerezza.

Amsterdam è il ricordo dell’indimenticabile viaggio con le mie migliori amiche!

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