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Sognando Barcellona :)

Sarà che è stato il mio primo viaggio, sarà che il ricordo dei suoi colori e della sua vivacità non mi ha mai lasciato, fatto sta che Barcellona, ad oggi, rimane in assoluto la più bella città europea visitata.

Maggio 2007 e una voglia pazzesca di raggiungere questa meta. L’aggettivo che riesce a caratterizzarla meglio è RAGGIANTE. I suoi colori vivaci nelle case, negli alberi, nelle persone. E’ una città che ti accoglie l’anima appena scendi dall’aereo, ti avvolge con il suo profumo effervescente.

Ricordo ogni dettaglio di quella lunga via pullulante di vita a tutte le ore, La Rambla è un meeting di tinte brillanti pronta a regalarti un sorriso al primo passo. Edicole, fiorai, artisti di strada di ogni specie; negozi, ristoranti e bar la incorniciano. Passeggiando senti il calore della gente e un aroma di spensieratezza libero nell’aria. Il mercato La Boqueria sottolinea ancora di più la capacità della città di ospitare eccellentemente sia turisti che i residenti.

Ma è quando arrivi davanti alla più spettacolare opera, ancora incompiuta, esistente che ti rendi conto di essere veramente a Barcellona. La Sagrada Familia, è una grande Basilica cattolica capolavoro dell’architetto Antoni Gaudì massimo esponente del modernismo catalano. La struttura è forte, imponente e lascia a bocca aperta per la stravaganza delle forme, sia all’esterno che all’interno. Carica di allegorie e simbolismi cristiani mistici, la parte più interessante sono sicuramente le guglie affusolate ricoperte da ceramiche coloratissime e divertenti. E salire su in cima è stato da brivido… dove arriva l’ingegno umano!!! Non può essere descritta a parole, bisogna ritrovarsi là sotto con il naso all’insù per assimilarne la magnificenza.

Sicuramente la città è fantastica ma senza le opere del grande Gaudì non sarebbe stata così dinamica! Casa Milà, Casa Batllò, il Parc Guell sono capolavori di allegria, o per lo meno, è quello che hanno trasmesso a me! L’architettura del Gaudì è una complessità architettonica, la ricerca della sintesi fra statica e plastica. Il suo principio è che l’architettura crea un organismo che deve sottostare alle leggi della natura, riprendendo così il concetto Liberty per il quale la natura non va copiata, ma capita nel suo processo. Quello che ti trasmettono le sue opere è una sensazione infantile di continua ricreazione, leggerezza, tutto sembra nato per gioco, quei colori, quelle forme, quei motivi. Il risultato però è straordinario, complesso e, assolutamente, razionale. AFFASCINANTE.

Ci ritornerò un giorno, per portare mio figlio, affinchè possa imparare a respirare frivolezza anche nella laboriosità.

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