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Il Lago di Lugano - Gandria al tramonto

C’è un momento di suprema perfezione nella vita di ognuno di noi che cade ogni singolo giorno. E’ l’ora del tramonto.

E’ quella parte della giornata in cui tutto è sospeso, dove credi che tutto sia possibile. E’ l’attimo eccezionale nel quale la fine ed un nuovo inizio si impastano per far dono allo spirito di grossi e golosi panetti di speranze. Il pessimismo di un’intera giornata sembra si dissolva dinanzi allo spettacolo naturale e un inatteso e vergine principio si prostra ai nostri piedi dall’orizzonte.

E’ il momento che preferisco in assoluto.

Uscire di corsa, immergersi nella natura in totale silenzio e aspettare che il cielo si apra, che il sole lo dipinga, che i panorami dai toni caldi diventino un tutt’uno con le proprie emozioni.

Il tramonto è il momento della luce perfetta, quando l’occhio e l’obbiettivo vedono gli stessi colori, quando il cuore batte forte perchè quel momento impeccabile rimarrà fermo per sempre sulla pellicola, quello scatto perfetto addobbato di sensazioni indimenticabili.

E’ una parte della giornata dove il materiale diventa spirituale e viceversa. E’ il momento dei sorrisi luminosi, i miei preferiti, è l’attimo della leggerezza d’animo, sono i minuti destinati alla purezza della felicità, è la congiuntura tra i sogni e la realtà, è un periodo effimero ma riesce a regalare eterna bellezza.

Il Sentiero degli Ulivi, che costeggia il Ceresio (il Lago di Lugano) e che collega Castagnola a Gandria per circa tre chilometri, è un posto straordinario dal quale godere a trecentosessanta gradi dell’incredibile splendore della natura al tramonto. Tra i riflessi dell’acqua, le morbide montagne, il sapore mediterraneo di alberi e arbusti, è una passeggiata suggestiva.

Io mi son trovata lì quasi per caso, mentre passeggiavo in centro a Lugano, passo dopo passo son arrivata sotto un suggestivo arco in pietra con davanti un piccolo cartello che segnalava il sentiero che dal nome mi ha subito rapita. Ho attraversato l'arco e mi son ritrovata catapultata dentro un paesaggio fiabesco. Il sentiero prima in pietra diventa dopo poco una stradina bianca e stretta, immersa nel verde più brillante con diverse belle case affacciate proprio sul lago. Arrivata davanti all'Albergo Fischer, dal cui pontile si gode di una magnifica vista, ho deciso di continuare sul sentiero verso Gandria, non prima di aver assaporato qualche scorcio del Parco degli Ulivi

Il Parco degli Ulivi sorge su un territorio in forte pendenza e ci si arriva tramite qualche scalinata faticosa, ma una volta sotto i suoi terrazzamenti e davanti ai bei panorami che offre, tutta la fatica sembra di colpo svanire. 

Ripreso fiato, ho imboccato nuovamente il sentiero fino ad arrivare a Gandria, un piccolo insieme di case una addossata all'altra, che pareva uscito appena fuori dall'acqua. Tra i suoi vicoli stretti stretti, ho scovato angoli unici, così romantici che temevo di svegliarmi da un momento all'altro da un bellissimo sogno. Ovviamente chiusa al traffico, ho passeggiato tra le sue viuzze in un silenzio surreale tra cortili, scalinate e profumo di storia. Chiusa in un abbraccio dai boschi di castagno, Gandria regala scorci sul lago che tolgono il fiato e proprio lì sembra che nascano i tramonti: tra le case colorate e le barchette di legno, tra un catamarano ormeggiato fuori da un cortile e le foglie degli alberi, in mezzo ad un orizzonte ondulato fatto di neve, di punte acuminate e di nuvole.

E’ stato facile innamorarsi di quest’altro pezzetto di Svizzera. E penso che dalle foto si capisca bene il perchè!

Tags: fotorafia, svizzera

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