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Cose da fare in Sardegna - Dormire dentro il canyon Gorropu

Dopo appena due giorni dalle mie quarantotto ore trascorse in Supramonte, fra Punta Corrasi e Monte Novo San Giovanni, sono tornata nel cuore della mia Sardegna per realizzare un pressante desiderio che mi tormentava da tempo: dormire dentro il canyon Gorropu.

Era fine agosto ma il cielo non ne voleva proprio sapere di liberarsi dalle nuvole e comportarsi da cielo estivo e così, mentre mi avvicinavo alla gola sulla panoramica e spettacolare strada statale 125, la più celebre Orientale Sarda, qualche goccia ha bagnato il parabrezza e, mentre mi apprestavo ad indossare la mia tenuta da trekking, nascosta dietro l’info-point al Campo Base Gorropu, al km 190 della 125, il sole ha timbrato il cartellino lasciandomi nell’incertezza più totale.

Avrei trascorso la notte tanto aspettata e sperata fra le braccia del profondo canyon considerato il più profondo d'Italia e uno dei più grandi d'Europa? Cosa avrebbe detto la guida a proposito di quelle previsioni che non lasciavano ben sperare? E quando sarei potuta tornare per vivere quell’esperienza straordinaria in uno dei posti più incantevoli dell’intera Isola?

Dentro una delle grotte del canyonDentro una delle grotte del canyon

Avevo goduto di un’anteprima della meraviglia del canyon Gorropu nella primavera del 2017, durante un’avventura bagnata e mozzafiato fra vertiginose calate in corda e atomici tuffi nelle piscine d’acqua scura che il creatore della forra sarda, il Rio Flumineddu, che oggi continua a scorrere sotto la gola riemergendo a tratti, lascia al suo passaggio nei mesi invernali.

Ritornare all’asciutto dall’altro capo del canyon, nel cuore secco e più teatrale, dopo l’indimenticabile peripezia torrentistica battezzata come Rio Flumineddu Express, significava organizzare un nuovo entusiasmante episodio della saga Erica&Gorropu.

Ho scelto il modo migliore per tornarci e per conoscere da un’altra prospettiva questo luogo straordinario: arrivarci al tramonto, in silenzio e trascorrerci la notte per poi vederlo comparire piano piano sopra la mia testa con le prime luci dell’alba. L’anima così, di questo posto profondamente incantevole, è venuta fuori e mi si è appiccicata addosso tra increduli e ripetuti WOW. 

IL rigagnolo estivo del Rio Flumineddu dentro il canyonIl rigagnolo estivo del Rio Flumineddu dentro il canyon

Nessuna foto, nessun video e nessuna parola potrebbero bastare a far capire l’immensa bellezza del canyon Gorropu, che segna il confine tra i comuni di Orgosolo e Urzulei, originatosi, giusto qualche milione di anni fa, a seguito dell'intensa azione erosiva delle acque del Flumineddu.

Nessuno, tantomeno io, è in grado di spiegare l’imponenza, la solennità, la grandiosità e la sacralità di questa voragine abitata dall’uomo sin da tempi antichi e avvolta da leggende che arrivano da lontano e che suggestionano tanto quanto la bellezza fisica del posto.

Nessuno, tantomeno io, è in grado di descrivere le sensazioni che si provano in questo posto quasi inaccessibile, della voragine che più che stare fuori ti si crea dentro, mentre a testa in su, sotto pareti gigantesche, ad una profondità di cinquecento metri, senti quanto piccolo e perduto tu sia.

Trekking canyon Su GorropuTrekking canyon Su Gorropu
COME ORGANIZZARE LA NOTTE DENTRO IL CANYON GORROPU

Per poter dormire dentro il canyon Gorropu, bisogna obbligatoriamente rivolgersi alle guide esperte di Chintula, la società concessionaria per il controllo e la valorizzazione del canyon Gorropu.

Il patrimonio ambientale naturalistico, storico e paesaggistico del canyon sardo attrae ogni anno numerosi escursionisti e curiosi, ciò rende necessario adottare misure di salvaguardia dei beni definendo le modalità per poterne godere al meglio; fra queste sta proprio l’impegno e la responsabilità da parte di ognuno di noi di rivolgerci a chi di dovere per vivere l’esperienza indimenticabile di dormire nelle fauci del Supramonte.

Io ho contattato una delle guide di Chintula, Fabrizio, qualche mese prima perchè l’eccitazione era tanta e volevo assicurarmi il posto per fine agosto e anche perchè volevo specificatamente dormire dentro il canyon Gorropu; Chintula infatti con la formula esperienziale di una notte in Supramonte, propone diverse destinazioni cercando di trovare quella più adatta all’escursionista visitatore che potrà anche scegliere se dormire dentro un ovile in pietra e legno o sotto le stelle.

Io ho pregato Fabrizio affinchè mi portasse a dormire dentro il canyon Gorropu perchè era un desiderio che avevo da tanti anni e alla fine ha acconsentito (avevamo il problema maltempo con il fiato sul collo!) e ho dormito, sebbene dormito sia un parolone, su una bianca pietraia sotto uno scenografico grottone che, però, mi permetteva di vedere le stelle perchè... niente tenda, materassino e sacco a pelo!

Fra le pareti di GorropuFra le pareti di Gorropu

L’appuntamento con le guide di Chintula era nel tardo pomeriggio al Campo Base Gorropu, sono arrivata prima, manco a dirlo, perchè ero dannatamente emozionata e su di giri. Qui abbiamo fatto un piccolo meeting sul come sarebbe stata organizzata la notte dentro il canyon e abbiamo preparato gli zaini con tutto l’occorrente per le ore da trascorrere nelle tenebre di Gorropu e per quelli che presto si sarebbero rivelati luculliani pasti.

All’info point del Campo Base Gorropu è possibile noleggiare l’attrezzatura necessaria ad affrontare il trekking nel canyon come robusti scarponi e capienti zaini o acquistare quello che magari si è dimenticato, acqua, snack, persino un k-way. All’ingresso del canyon c’è una sorgente d’acqua potabile, quindi non c’è bisogno di caricarsi di bottiglie e borracce dalla partenza.

L'acqua che scorre dentro la gola più profonda d'ItaliaL'acqua che scorre dentro la gola più profonda d'Italia

Per l’esperienza notturna in Supramonte (a partire da Euro 70,00), Chintula si occupa di fornire un comodo materassino (il sacco a pelo è un indumento personale quindi bisogna sempre avere dietro il proprio quando si affrontano avventure del genere), di servire cena e colazione abbondanti (ABBONDANTI) e tipicamente sarde e di provvedere al supporto logistico, i gagliardi Defender scorrazzano nel Supramonte con agilità e accorciano le distanze per far godere appieno all’escursionista visitatore della bellezza di quei luoghi così ostili ma così affascinanti.

Mentre il Land Rover mi portava via dal campo base, sentivo che avrei urlato da un momento all’altro dalla felicità. Fabrizio fortunatamente mi ha tenuto occupata parlando, ma più ci avvicinavamo all’ingresso della gola, addentrandoci in panorami spettacolari per cinque chilometri, più io mi sentivo ribollire il sangue dall’eccitazione.

Carichi come muli, una volta lasciato il fuoristrada, abbiamo affrontato un sentiero facile di quasi 3 km, fra ombrosi e odorosi boschi e una natura ruvida e selvaggia che cambia ogni dieci passi, lungo il rigagnolo estivo del Flumineddu, per arrivare quasi d’improvviso davanti alle pareti immense di Gorropu: un colpo al cuore.

Grotte nascoste nelle pareti del canyon di GorropuGrotte nascoste nelle pareti del canyon Gorropu

Fino alla mattina dopo avrei dovuto contenere la mia voglia di esplorazione, l’ora di cena era giunta. Mentre consumavo il mio sontuoso pasto a base di arrosto di carne, formaggi e salumi dal sapore verace, sotto immense falesie montane, le stelle hanno deciso di spegnersi dietro un manto vellutato e grigiastro di nubi. Le fotografie per le quali ero arrivata sin lì non sarebbero uscite. Semmai mi fosse servita una scusa per tornare ancora, avrei certamente usato questa (cosa che farò!).

La notte dentro il canyon Gorropu è stata pazzesca. L’eccitazione per la realizzazione di un sogno, i battiti d’ala di ombre volanti, il manto di stelle che ha iniziato a brillare nel cuore della notte, le pietre incastrate sotto le scapole, la percezione dell’impossibile che diventa possibile, il baccano della natura fra le fronde e nei cespugli tutt’intorno, l’incredulità di un tetto curvo, striato e irregolare sulla testa, il silenzio che, per assurdo, lì dentro non esiste, gli echi lontani di pietre che rotolano, la diffidenza a seguire Morfeo nonostante la stanchezza.

Poi l’alba ha fatto tornare il silenzio, parlare a voce alta era quasi un violare quella pace che il giorno aveva riportato. Sussurravo WOW, stupita, ammaliata, rapita da quello che i miei occhi umani avevano intravisto nelle tenebre. Ero piccola sotto quelle pareti da mezzo chilometro che solleticano il cielo, mentre saltavo da uno scivoloso masso all’altro o mi arrampicavo su per delle grotte scenografiche. Non sarei mai voluta andar via quella mattina, mai. Mi sentivo a casa.

Sos Drullios di Su GorropuSos Drullios - Su Gorropu
QUANDO DORMIRE DENTRO IL CANYON GORROPU

Su Gorropu si può visitare integralmente, più o meno, da metà marzo a metà novembre (il ticket d’ingresso è pari a Euro 5,00) anche senza una guida. Sconsigliato recarcisi in pieno inverno, le forti piogge e i venti vigorosi possono far rotolare pietre e massi e le giornate corte non danno il tempo di percorrere interamente la gola, bloccando il rientro che non sarebbe in sicurezza. Durante i mesi da preferire per la visita di Gorropu, Chintula mette a disposizione il recupero (ma anche l’accompagnamento) con i fuoristrada dal (e al) sentiero che porta all’ingresso roccioso della gola.

Per trascorrere la notte nel canyon di Gorropu il consiglio è di attendere i mesi caldi, tiepidi perlomeno, deve comunque essere un piacere, non una tortura. Confrontantosi con le guide di Chìntula, si riceveranno le migliori indicazioni al riguardo, quindi la raccomandazione è sempre la stessa: non ci si avventura da soli per una notte dentro Gorropu ma ci si rivolge obbligatoriamente ad una guida esperta che possa permetterci di vivere un’esperienza indimenticabile positivamente e non il contrario, capite a me!

Escursione a GorropuEscursione a Gorropu
PERCHE’ DORMIRE DENTRO IL CANYON GORROPU

Ho dormito cullata da Sa mama de Gorropu (La madre di Gorropu), una leggendaria creatura che abita all’interno del canyon; son stata svegliata di tanto in tanto dai suoni incredibili della natura o, forse, saranno stati Sos Drullios, le piccole creature malvagie che, si narra, durante le notti tempestose escono dal canyon e ne combinano di ogni, anzi credo proprio fossero loro a giudicare da tutto quel baccano.

La notte dentro il canyon Gorropu la ricorderò per tanto tempo, una nuova scoperta che continuerò a raccontare senza stancarmi, un’esperienza che consiglio a tutti di fare per comprendere personalmente quanto, al cospetto di Madre Natura, siamo niente e, allo stesso tempo, siamo tutto.

Fra le fauci del canyon del SupramonteFra le fauci del canyon del Supramonte

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Tags: gorropu, supramonte

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